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TT OSMA Marsciano, 50 anni di attività con gli atleti cresciuti in casa

TT OSMA Marsciano, 50 anni di attività con gli atleti cresciuti in casa

Buon compleanno. Sono 50 gli anni di storia del Tennistavolo OSMA Marsciano, che si è affiliato alla FITeT il 23 ottobre 1970. Allora il presidente era Franco Gialletti, il suo vice Fausto Domenichetti, il segretario Mario Bini e i consiglieri erano Paolo Fagioli, Giuseppe Pellicciari e Massimo Porcari. Oggi alla guida c’è Alfredo Bizzarri, che ai tempi della fondazione era un atleta e ha giocato fino a poche stagioni fa. La sua presidenza dura dal 1987, a eccezione di un quadriennio retto da Sergio Pezzanera.

Buongiorno Alfredo, il tennistavolo in realtà a Marsciano esisteva da prima del 1970?

«Si giocava già negli anni ’60, ma era un’attività più che altro amatoriale, svolta all’interno del Centro Sportivo Italiano. Nel 1968 ci siamo trasferiti nell’Oratorio della Chiesa di San Francesco, dove c’era un parroco giovane e appassionato come Don Antonello Pignatta, che ha dato impulso all’attività ed è stato un po’ l’inizio di tutto. Il nome OSMA è l’acronimo di Oratorio Santa Maria Assunta. Nel 1970 siamo partiti dalla serie C, con in squadra Pellicciari, Gialletti, Porcari, Marconi e Fagioli, e nel 1976 abbiamo conquistato la promozione in B, un grande risultato, considerato che si trattava della seconda serie dopo la A unica. Eravamo Sergio Pezzanera, Pellicciari, Milo Toccaceli e io, guidati in panchina da Mario Moretti».

Quanto siete rimasti in B?

«Fino al ’78, nel 1980 siamo scesi nella neonata B2. Mauro Cerquiglini, uno dei giovani più promettenti, è subentrato a Toccaceli. Siamo poi stati in B1 dall’82 all’84 e in quel periodo, siccome abbiamo sempre curato il vivaio, abbiamo inserito a turno i giovani Fabio Ceccarani, Francesco Biagini, Luigi Farinelli e Federico Massoli, che nell’85 avrebbero anche portato la seconda squadra in C. La prima è retrocessa in C nell’88, per risalire in B2 l’anno dopo. Nel 1990 abbiamo rinunciato alla C nella quale eravamo scesi nuovamente, per ripartire dalla promozione regionale. Ci siamo ripresi in fretta, rientrando in C nel ’91 e in B2 dal ’93 al ’99, con una puntata in B1 nel ’95. Agli atleti precedenti si sono uniti nel frattempo Paolo Biscarini, Fabrizio Mogetti e Pierluigi Chiattelli. Dopo il ’99 la squadra principale, costituita da Pezzanera, Cerquiglini, Pellicciari, coadiuvati saltuariamente da me, Luigi Farinelli e Roberto Trequattrini, si stabilizzò in C1. Puntando solo su atleti nostrani era già un bel traguardo. Dagli anni 2000 abbiamo potuto contare su due ottimi atleti come Mattia Cerquiglini, che poi a Campomaggiore ha anche disputato la A2, e Andrea Quagliarini. Nelle ultime stagioni abbiamo ottenuto la promozione in C1 nel 2016, con Mauro Cerquiglini, Trequattrini e Biscarini e in B2 nel 2018, con Mattia Cerquiglini, Quagliarini e il rumeno Ovidiu Bacaoanu. In questo secondo caso abbiamo rinunciato e ci siamo iscritti in C2».

Dove siete ora?

«Esatto, quando riprenderà l’attività avremo due team, uno con Roberto Trequattrini, Mauro Cerquiglini ed Elia Giglioni e l’altro con Ovidiu Bacaoanu, Paolo Biscarini e Valter Bastianelli. L’obiettivo sarà di tornare in C1. Saremo presenti anche in D1 con due compagini e in D2 con una».

Quali sono stati i vostri portacolori più vincenti?

«Il migliore è stato Pezzanera, che era classificato n. 33 d’Italia nel 1980. Si è piazzato terzo ai Campionati Italiani juniores nel 1977, secondo al torneo di seconda categoria di Parma nel 1979 e ha vinto la gara di terza categoria di Prato. Mattia Cerquiglini in singolare ha conquistato il bronzo ai tricolori di quarta categoria nel 2012 e in doppio è stato campione italiano Allievi nel 2011, argento nel 2014 in terza categoria e fra gli juniores e bronzo in terza nel 2016, da juniores nel 2013 e fra gli Allievi nel 2010. Suo papà Mauro in ambito nazionale si è segnalato soprattutto nei tornei di doppio. Quagliarini è stato più volte bravo nei tornei nazionali, sia in singolare sia in doppio. Pellicciari è un esempio di longevità agonistica, avendo iniziato alla fine degli anni ’60».

Oggi chi sono i vostri giovani più interessanti?

«Il 17enne Giglioni, i 18enni Alessandro Fanti, Alessandro Sciri e Francesco Facchini e il 19enne Dragos Bacaoanu. Alle loro spalle c’è una decina di bambini e ragazzini dai 7 ai 13 anni, che sta crescendo. I classe 2009 Giorgia Ionela Timofte e Fernando Warnakulasuriya Adithya nel 2019 hanno partecipato alle finali nazionali del Pink Pong Kids a Terni e Giorgia è anche stata al Trofeo Transalpino di Lignano Sabbiadoro a gennaio 2020».

Fate promozione nelle scuole?

«La svolgiamo da parecchi anni nelle classi delle elementari Per una stagione se n’è occupato John Ippoliti, mentre attualmente la svolge Fabrizio Ripiccini, che è anche colui che segue i ragazzini che introduciamo ai corsi di avviamento. Oltre a Fabrizio, in palestra lavorano Mauro Cerquiglini, che allena le due squadre di C2, e Bacaoanu e Pezzanera, che si dedicano ai giovani delle serie D. L’attività si svolge al Palasport “Maria Stella Pippi e Marcello Tiberi” di Marsciano, dove siamo da metà degli anni ’80, quando ci siamo trasferiti dall’oratorio. In condizioni pre COVID-19 potevamo utilizzare sei tavoli. Per le gare di campionato abbiamo la disponibilità di una sala adiacente. In tutto i tesserati, esclusi i ragazzini che fanno avviamento, sono circa 25».

Ricordi speciali del cinquantennio?

«Difficile fare una scelta. Certamente un momento particolare è legato all’unico grande evento internazionale che abbiamo organizzato al Palasport di Marsciano, pieno di gente. Era il 19 febbraio 1986 e ospitammo l’incontro di Lega Europea fra Italia e Austria. In maglia azzurra sono scesi in campo per gli uomini Massimo Costantini, Lorenzo Nannoni, Francesco Manneschi e Walter De Giorgi e per le donne Alessandra Busnardo e Giorgia Zampini. Vinsero gli austriaci per 5-3».

Motivi di orgoglio?

«Molti, ma il principale è di avere garantito continuità alla società, facendo affidamento esclusivamente su atleti di Marsciano e dintorni, che si sono formati al nostro interno. Il tutto nonostante la concorrenza in paese degli altri sport, il calcio e il basket al maschile e il volley al femminile, sia sempre stata forte. Non abbiamo mai ambito a prendere campioni da fuori per puntare ai vertici. Il nostro sogno è di proseguire nei campionati regionali o nazionali secondo questa filosofia, che non ci ha mai tradito. Passione e attaccamento alla maglia sono stati valori che hanno sempre contraddistinto i nostri pongisti di tutte le età. Per noi il tennistavolo è anche un’attività sociale e un modo per stare insieme e divertirci».

Oggi chi fa parte del direttivo oltre a te?

«Il mio vice è Gianni Pezzanera e i consiglieri sono Pellicciari, Cerquiglini e Domenico Catrambone, che è anche il delegato provinciale di Perugia».

Dopo 50 anni avrete anche la “Scuola di Tennistavolo”.

«Che l’occasione cada in concomitanza con un anniversario così importante ha per noi un significato ancora più particolare. Ho frequentato il corso tenuto dai formatori con Ripiccini e a mio parere si tratta di un ottimo progetto, che fa comprendere a tutte le società quanto sia fondamentale essere strutturate e organizzate per avere delle ambizioni di crescita. Solo in questo modo si può fare attività seriamente, partendo dalla promozione, nella quale abbiamo sempre creduto e che cercheremo ancora di potenziare. Abbiamo pubblicizzato la nostra Scuola sui social e sarà rivolta naturalmente ai bambini, sui quali puntiamo per continuare a dare un seguito alla nostra bella tradizione marscianese, ma anche agli adulti».

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