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TT Vigevano Sport, dove il tennistavolo è davvero aperto a tutti

TT Vigevano Sport, dove il tennistavolo è davvero aperto a tutti

Dalla D2 alla A1 in meno di vent’anni. Una scalata impensabile, resa possibile grazie ad alcuni ingredienti che non devono mai mancare se si vuole puntare in alto. Un cocktail vincente in cui costanza e passione si sono unite per costruire un percorso solido, più forte degli ostacoli che quotidianamente si presentavano sul cammino. L’ASD Tennistavolo Vigevano Sport dal settembre 1999, quando venne costituita la società, di strada ne ha fatta molta. E pensare che senza la volontà di Giuseppe Cane, Bruno Maragnani, Paolo Clerici, Alberto Veronese e l’attuale presidente Massimo Zorzoli tutto ciò non sarebbe neanche esistito. È stata loro l’intuizione di rilanciare il tennistavolo in città, senza fissare alcuna preclusione. Agonisti, amatori e neofiti hanno infatti iniziato a riempire la palestra. «Per noi, amanti di sport e soprattutto di tennistavolo, – spiega Cane – questa è stata ed è tuttora, la più grande vittoria. Non contenti, per garantire un’offerta completa a tutto tondo, nella stagione 2021/2022 gli attuali dirigenti e tecnici si sono formati e si sono impegnati nell’ambito del progetto Scuole di Tennistavolo».

Ciao Giuseppe, sei stato il primo presidente e sei l’attuale presidente onorario. Avete dimostrato che con il lavoro e la costanza si può diventare una società importante a livello nazionale. Quale è stato il segreto?

«Non ci siamo mai posti limiti, ma soprattutto abbiamo sempre ragionato facendo un passo alla volta. Un modo di agire che ci ha permesso di affrontare i vari ostacoli con determinazione e con la consapevolezza che la forte unione del gruppo avrebbe fatto la differenza. Con il passare del tempo abbiamo puntato su un continuo aggiornamento, talvolta includendo a livello societario nuove figure dirigenziali che, con il loro contributo, hanno reso possibile ciò che ai più poteva sembrare impossibile. In particolar modo abbiamo compiuto un grande passo in avanti a partire dal 2002, con l’ingresso di Andrea Montanari. Suo è stato il merito di strutturare nel migliore dei modi il club. Così come sono stati fondamentali Lucio Bernardo, Gianluigi Righini, Massimo Vaona e, più recentemente, Sebastiano Tuccitto, Massimiliano Zoia e Fabrizio Negri, quest’ultimo in grado di aiutarci curando i contenuti social e mantenendo un filo diretto con la stampa. Un gruppo coeso, pronto ad avanzare proposte vincenti e a intervenire concretamente con azioni che ci hanno permesso di compiere ulteriori passi avanti. I risultati ottenuti rappresentano quindi una conseguenza del nostro duro lavoro, ma, nonostante ciò, il messaggio che ci sentiamo di veicolare rimane lo stesso di 23 anni fa:”Il tennistavolo deve rappresentare un divertimento aperto a tutti”».

Cosa ricordate degli anni in cui avete disputato il campionato di serie A1 maschile?

«Furono cinque stagioni meravigliose, condite da due semifinali playoff e con una importante compagna di viaggio: la Cipolla Rossa di Breme. Il nostro main sponsor, a dire la verità, iniziò a sostenerci dalla stagione 2013/2014, quando conquistammo la promozione in serie A2, e continuò il percorso al nostro fianco sino al quarto anno di A1. Il filotto di partecipazioni nel massimo campionato partì nel 2016/2017 con un risultato inimmaginabile: il raggiungimento della semifinale scudetto. Quell’anno ci presentammo ai nastri di partenza della serie A1 con l’appellativo di matricola, dopo aver vinto l’anno precedente la A2. La squadra, composta da Alessandro Baciocchi, Nicholas Frigiolini, Alberto Margarone e Jordy Piccolin, con Andrea Montanari in panchina, partì subito forte, ma ciò non cambiò i nostri piani. L’obiettivo conclamato rimase la salvezza anche se, gara dopo gara, andammo oltre le più rosee aspettative. La regular season si concluse emettendo i suoi primi verdetti e, in modo sorprendente, ci ritrovammo tra le prime quattro squadre d’Italia. Le porte dei playoff si spalancarono davanti a noi e, con trepidazione e grande determinazione, affrontammo un’esperienza completamente nuova. In semifinale sfidammo l’Apuania Carrara, che sarebbe diventata campione d’Italia, e non ci lasciammo intimorire. All’andata vinsero loro 4-2, conquistando ben due singolari alla “bella”, mentre al ritorno perdemmo con un risultato più rotondo (4-1)».

Come avete affrontato gli altri quattro campionati di A1?

«Sempre a testa alta con obiettivi differenti in base alla squadra allestita. Per esempio nella stagione 2017/2018 volevamo a tutti i costi raggiungere i playoff per poi provare ad arrivare fino all’ultimo atto. In effetti il campionato rispettò le attese, grazie alle buone prestazioni dei due trascinatori della stagione precedente, ossia Alessandro Baciocchi e Jordy Piccolin. Al loro fianco diede una maggiore solidità al gruppo il forte ucraino Viktor Yefimov e concludemmo la regular season al terzo posto. Nel momento della verità, però, ci fu ancora una volta fatale la semifinale scudetto. Nella circostanza a sbarrarci la strada verso i sogni di gloria fu il Milano Sport Tennistavolo. La stagione 2018/2019, con in campo Roberto Negro, Viktor Yefimov e il bielorusso Gleb Shamruk , fu più incerta  e la ciliegina sulla torta fu la salvezza, conquistata proprio all’ultima giornata, grazie al pareggio contro l’Apuania Carrara. Nell’annata successiva decidemmo di confermare i due stranieri e ci affidammo al rientrante Alessandro Baciocchi. Terminammo il girone d’andata all’ultimo posto con soli due punti e, quando ormai la retrocessione sembrava segnata, arrivò la sospensione dei campionati causa Covid. La decisione della Federazione di bloccare le retrocessioni ci permise di iscriverci anche nella stagione 2020/2021 al campionato di serie A1. Partecipammo con una squadra completamente rimaneggiata e il terzetto composto dall’atleta paralimpico Amine Kalem, desideroso di prepararsi nel migliore dei modi per le Paralimpiadi di Tokyo, dal vigevanese d’adozione Vitali Deleraico e da giovane novarese Nicholas Frigiolini, altro “cavallo di ritorno”, non riuscì a evitare la discesa in A2».

Nella stagione appena conclusa in quali campionati avete militato?

«La nostra prima squadra è stata impegnata in serie A2. L’epilogo non è stato quello che ci eravamo immaginati, o che almeno speravamo, e il terzultimo posto ci ha condannati alla retrocessione in B1. Lo Studio Bianchi, con un girone di ritorno convincente, è rimasto in B2. Abbiamo poi avuto diverse compagini impegnate nei campionati regionali. In C2, la Officina G.M. si è classificata quarta. In D1 avevamo due squadre iscritte, inserite in due differenti gironi. La Energy System si è fermata a un soffio dai playoff, chiudendo al terzo posto, mentre la Impresa Cancellier si è giocata la permanenza attraverso i playout riuscendo a raggiungere l’obiettivo. Infine, in D2 la Officina Nuova Sasca è terminata quinta e la I.M.B.G ultima».

Avete partecipato anche ai campionati veterani?

«Certo, abbiamo avuto due formazioni. La prima squadra era la Pellicceria Cane di A2, che, trascinata dall’attuale numero 28 d’Italia Catalin Daniel Negrila, ha vinto prima il girone A e, successivamente, ha sconfitto ai playoff tutte e quattro le squadre avversarie ottenendo la promozione in A1. Discorso diverso per la Boschi Assicurazioni di B che, non rischiando la retrocessione, ha fatto vari avvicendamenti e ha completato il suo percorso a zero punti».

In questi anni che risultati avete ottenuto con il settore giovanile?

«Siamo orgogliosi che l’unico vigevanese ad aver conquistato un titolo nazionale individuale giovanile sia un prodotto del nostro vivaio. Si tratta di Giorgio Montanari, che nel maggio 2009, al PalaTennistavolo “Aldo De Santis” di Terni , si laureò campione italiano Ragazzi, superando in finale il classe ’97, Sun Geyang, tesserato per il Castel Goffredo. A seguito di questo successo e dei continui miglioramenti, Giorgio collezionò diversi gettoni di presenza nella Nazionale giovanile, ottenendo ottimi risultati in diversi tornei europei in Austria, Francia e Croazia».

Oggi chi cura il vostro settore giovanile e chi sono i ragazzi di maggiore prospettiva?

«A seguire il nostro settore giovanile è ormai da qualche anno il moldavo-vigevanese Vitali Deleraico, coadiuvato dalla stagione 2019/2020 dall’esperto Gianmarco Gallina. Insieme formano una coppia ben collaudata. Preparazione fisica e allenamento al tavolo rappresentano la seduta tipo, per sfornare giovani pongisti. Fra le promesse segnalo Gabriel Deleraico, figlio di Vitali, che ha chiuso la stagione, in seconda posizione nella classifica nazionale Under 11. Con i suoi soli 11 anni, Gabriel è già stato in grado di togliersi diverse soddisfazioni sia nei tornei giovanili sia in quelli di sesta categoria, senza dimenticare le buone prestazioni in D1, con una media di vittorie di poco inferiore al 70%. Un altro giovane su cui la società sta puntando in ottica futura è il fresco 11enne Christian Sassi. Anche lui ha già saputo esprimere un buon gioco nei tornei giovanili e, per fare esperienza, ha disputato la D2. In tutto le giovani leve sono una ventina e gli allenamenti si svolgono al PalaMaragnani di via Ristori tutti i lunedì, martedì e giovedì».

Cosa offrite ai principianti non più giovani?

«Per tutti coloro che si sono avvicinati quest’anno alla disciplina, abbiamo organizzato un corso con due lezioni a settimana (lunedì e giovedì). Attraverso il nostro tecnico Gallina, insegniamo i colpi base e aiutiamo i partecipanti a muovere i primi passi nel mondo del tennistavolo. L’iniziativa ha dato buoni riscontri e, fra i circa 15 iscritti, uno ha già fatto il suo esordio in D2».

Effettuate attività promozionale?

«Partecipiamo il più possibile a manifestazioni che ci possano consentire di far conoscere il tennistavolo e in particolare la nostra associazione. Non abbiamo confini in termini di promozione e proponiamo l’attività anche nei paesi limitrofi a Vigevano, dove non ci sono società di pongistiche. Grande attenzione viene però riservata al territorio vigevanese. Per esempio, prima dell’emergenza sanitaria, abbiamo collaborato con il Centro Commerciale “Il Ducale”, situato a Vigevano, con eventi creati ad hoc assieme alla direzione, sempre molto attenta e disponibile. Nel corso del tempo abbiamo cercato soprattutto di avvicinare i bambini alla pratica del tennistavolo. Le proposte nelle scuole sono state un successo. Le nostre attività sportive/ricreative sono piaciute parecchio, tant’è vero che abbiamo ricevuto richieste da parte di istituti scolastici, che volevano si ripetesse il percorso, coinvolgendo in particolare le classi cui non era stato possibile partecipare. Inutile dire che lo scoppio della pandemia ha rallentato questo tipo di lavoro, ma dalla stagione 2022/2023, casi di Covid permettendo, ripartiremo a pieno ritmo».

Come avete recepito il progetto federale relativo alle Scuole di Tennistavolo?

«Sicuramente con grande interesse, come la maggior parte dei nuovi progetti nati per dare supporto alle società. Questa iniziativa è stata vista come uno spunto e un’occasione utile sia ai tecnici sia ai dirigenti per strutturarci in maniera migliore ed efficace. La suddivisione sistematica e organica dei compiti e delle mansioni è un aspetto che abbiamo sempre cercato di sviluppare ed è il primario obiettivo per il futuro. L’attività promozionale di cui parlavamo prima è indispensabile per accrescere i numeri della nostra associazione, ma anche per identificare all’interno di essi nuove persone che potrebbero, con il loro coinvolgimento e il loro entusiasmo, darci una mano a progredire sempre di più».

Quale sarà il target della vostra Scuola?

«Volendo essere aperti a tutti, ci rivolgeremo ai “ragazzi speciali”, agli adulti neofiti e agli agonisti che partecipano a campionati minori. Privilegeremo e punteremo ad ampliare maggiormente il settore agonistico, cosiddetto d’élite, con atleti di quarta e terza categoria della zona, i quali saranno utili in futuro a far crescere quello che ci auguriamo sarà il nostro fiore all’occhiello: il settore giovanile. Per fare ciò confermeremo a tempo pieno il tecnico di riferimento Deleraico, il quale ha ormai raggiunto la maturità e la consapevolezza tecnica necessaria per gestire al meglio il progresso dei nostri giovani. Insieme a lui proseguirà l’attività Gallina, utilissimo sparring e motivatore del nostro gruppo, ma anche fondamentale nelle sessioni di allenamento con gli adulti e gli Special Olympics. Tutto ciò rappresenterà la base per poter organizzare delle sedute quotidiane che siano sempre più strutturate, in modo da ottenere risultati migliori».

Entriamo un po’ più nel merito della collaborazione con Special Olympics. Di cosa si tratta?

«Dalla stagione in corso abbiamo trovato un accordo con l’associazione sportiva “I Quadrifogli”. Una collaborazione voluta fortemente, che ci ha permesso di fare nostro quello che è il loro l’obiettivo più grande, ossia promuovere l’attività motoria e riabilitativa per persone con disabilità intellettive, con lo scopo di mettere in evidenza le abilità di ognuno. Lo sport rappresenta quindi un mezzo di inclusione per migliorare la qualità della vita di questi ragazzi. Nella nostra palestra gli allenamenti sono iniziati nel settembre 2021. A insegnare la pratica del tennistavolo pensa tutti i giovedì, in orario pomeridiano, Gallina. In dieci mesi di allenamento, di progressi ne sono stati fatti parecchi, con un occhio sempre ben saldo al futuro. Abbiamo infatti già preso accordi per ospitare a Vigevano un torneo nazionale, ma soprattutto vogliamo continuare questo percorso, assistendo i ragazzi de “I Quadrifogli” ai prossimi campionati italiani».

Hai parlato della palestra, che è anche uno dei vostri punti di forza.

«È stata inaugurata il 27 novembre 2011 e  il vero motivo d’orgoglio sta nel fatto che l’impianto è esclusivamente dedicato al tennistavolo. La struttura è situata a Vigevano in via Ristori ed è intitolata a Bruno Maragnani, compianto direttore tecnico scomparso nell’ottobre 2011 all’età di 76 anni. Un uomo che ha saputo farsi apprezzare per le sue qualità e per il metodo utilizzato nella formazione di moltissimi giovani. Pareva quindi scontato ricordare la sua figura in modo concreto, attraverso l’intitolazione della palestra. Il PalaMaragnani è quindi un tributo di riconoscenza e affetto. Un modo per ricordare quotidianamente la sua passione e la grande generosità, che non si sono mai limitate al puro e semplice ambiente sportivo, ma lo ha caratterizzato anche nella vita di tutti i giorni. L’intero consiglio direttivo ha infatti riconosciuto che Bruno è stato formatore di donne e uomini, prima ancora che di atleti. Le mura del PalaMaragnani sono presto diventate teatro di grandi imprese, di fatiche, di momenti di gioia e di delusione. Per noi questa struttura non rappresenta una semplice palestra, ma, in maniera più affettuosa e possessiva, ci piace chiamarla “casa”».

Chiudiamo con una chiosa doverosa. Il tennistavolo italiano e quello vigevanese sono legati a una figura che ha dato davvero molto al nostro sport come Giuseppe Molina. Vuoi parlarci del suo ricco palmares e del ricordi che ha lasciato in società?

Molina ha rappresentato per anni il tennistavolo a Vigevano. Era una persona che amava questo sport e che si dedicava anima e corpo alla promozione della disciplina. Nacque nel 1931 e a 20 anni si laureò campione italiano assoluto a Bologna. La stessa emozione riuscì a riviverla ai tricolori del 1962 a Chiavari e del 1963  a Vigevano. Nel suo infinito palmares vanta anche cinque affermazioni agli Italiani di doppio maschile, una nel misto e un titolo a squadre.  Per ben 88 volte vestì la maglia azzurra, partecipando a ben sette Mondiali e a un Europeo. Compiuti gli 80 anni non si ritirò dalle scene, anzi continuò a prendersi soddisfazioni fra i Veterani, con parecchie medaglie nazionali all’attivo e la partecipazione alla rassegna iridata di Atlanta».

Ha collaborato Fabrizio Negri

Foto 1: l’inaugurazione del 2011 del PalaTennistavolo Bruno Maragnani con al centro Giuseppe Molina
Foto 2: la squadra di serie A1 anno della stagione 2017/2018, da destra Andrea Montanari, Alessandro Baciocchi, Giangi Righini, Viktor Yefimov, Jordy Piccolin e Gianmarco Gallina
Foto 3: una parte dei soci e dei giocatori durante la stagione 2021/2022
Foto 4: un’attività promozionale nel centro storico di Vigevano
Foto 5: l’associazione sportiva “I Quadrifogli”, con cui il TT Vigevano Sport ha instaurato una collaborazione

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