TT Gela, un’intensa attività a partire dalle PGS
Gela può vantare una bella tradizione pongistica e anche nella città nissena, come in moltissime altre località di tutta Italia, negli anni ’50 era l’appassionata attività svolta all’interno delle parrocchie a farla da padrona. Anche l’attuale presidente del Tennistavolo Gela, Santi Marù, che è stato il delegato provinciale di Caltanissetta dal 2004 al 2012 e il consigliere regionale dal 2006 al 2010, a partire dagli anni ’70 era un ragazzino che dal ping pong non poteva proprio prescindere.
Ciao Santino, dove hai disputato le tue prime sfide?
«Ho iniziato a giocare da autodidatta nel 1978, nell’oratorio salesiano San Domenico Savio. Praticavo anche altre discipline e la nostra l’ho scoperta per caso. Curiosamente poi mio papà Salvatore mi ha raccontato che nel 1956, a 16 anni, aveva vinto la medaglia d’oro nel tennistavolo ai Giochi della Gioventù. Me l’ha lasciata e la conservo gelosamente. Sono stato una sorta di figlio d’arte (e ride, ndr). Con la PGS Savio Gela abbiamo partecipato ai Giochi delle Polisportive Giovanili Salesiane e abbiamo fatto incetta di titoli provinciali con atleti come Antonio Corrao, Lorenzo Ilardo, Dino Curvà, Orazio Cannizzaro, Angelo Passero e Franco e Tony Faraci. Io ero il più grande e sono riuscito anche a qualificarmi alle finali nazionali PGS di Levico Terme nel 1987 e di Cuneo nel 1988. Il nostro mentore è stato il prete salesiano Don Dino Tirrito, che ha montato il primo tavolo in una sala. Se oggi a Gela esiste il tennistavolo, è per merito suo».
Com’è poi proseguita la tua esperienza?
«Nel 1989 sono stato chiamato a seguire come tecnico l’attività della Polisportiva Villa Garibaldi e abbiamo subito vinto la serie D2. Nel 1990/1991 abbiamo disputato la D1 io, Fabio Cascio, Corrao, Ilardo e Cannizzaro, che mi avevano seguito dal PGS, e Giuseppe Caruso. Nel ’93/’94 sono subentrati Francesco La Rocca, Davide Marrale e Massimo Scaglione. Nel 1995 si è aperto un altro capitolo, perché mi sono trasferito al Club Agip Petroli Enichem Gela, portandomi dietro alcuni ragazzi».
In quale serie eravate?
«In D1, che ci siamo aggiudicati, e nel 1996/1997 ci siamo iscritti alla C2 con Francesco Ministeri, che da giovane aveva anche esordito in serie A con la formazione del Centro Ibleo Tennistavolo Ragusa, Massimo Sena, Davide Marrale, Mauro Schiera e me. Nel 2002/2003 siamo approdati in C1 con Sena, Antonio Cammalleri, il sottoscritto e Riccardo Mungiovì. Nel 2004 con gli altri soci fondatori Giovanni D’Izzia, che è stato il primo presidente, e Antonio Cammalleri, abbiamo costituito il Tennistavolo Gela. I primi atleti, che erano venuti via dall’Enichem, erano Mungiovì, Cammalleri, Manuel Tandurella, Saverio Andrea Recca, Daniele Mammano, Riccardo Lavio e i fratelli Manuel e Salvatore Farina».
Che risultati avete ottenuto?
«Abbiamo subito vinto la serie C femminile, con Maria Modica, Luana Tandurella, Marta Recca e Alessia Venosta, e abbiamo raggiunto la serie B. In quell’anno Tandurella si è anche aggiudicata quattro tornei regionali Allieve e Nc. In campo maschile siamo saliti quasi subito in C2 e nel 2008/2009 per due stagioni, abbiamo giocato la C1, con Cammalleri, me, Mungiovì e Tandurella. Nel 2015/2016 abbiamo raggiunto il nostro punto più alto, partecipando alla B2 con Daniele Rizzo, Tandurella, Gabriele Palamenghi e Mungiovì. Siamo rimasti un anno e poi siamo scesi in C1, rinunciando successivamente alla categoria».
Quindi quest’anno sarete in C2?
«La faremo Manuel Farina, io, Recca, Orazio Giurdanella, Federica Domicoli e Riccardo Mungiovì . Avremo poi una squadra in D1 e tre in D2, una delle quali sarà composta da ragazzi del settore giovanile».
A livello individuale, come vi siete comportati?
«Nel 2012/2013 Manuel Farina ha vinto la medaglia di bronzo ai Campionati Italiani nel doppio di quinta categoria, in coppia con Antonio De Rosa, della Chip Planet Palermo. Nel 2009/2010 Alessio Cauchi e nel 2010/2011 Morena Rodoti sono stati campioni regionali Under 10. Nella stagione 2013/2014 nel torneo regionale di quinta categoria di Gela abbiamo primeggiato nel singolare con Orazio Amarù, che vive a Mainz, in Germania, e svolge l’attività a squadre laggiù, e nel doppio con Riccardo Mungiovì e Manuel Tandurella. Sempre a Gela Giulia Domicoli ha fatto suo il torneo regionale Under 10 e Federica Domicoli il torneo Ragazze. Nel 2014/2015 Amarù si è affermato nel torneo regionale Open di Torino in quinta categoria ed è stato terzo in quarta. Nel 2015/2016 nel doppio di terza categoria del torneo nazionale di Torino Daniele Rizzo si è classificato terzo con Pasquale Vellucci del TT Oikos San Benedetto del Tronto. Nello stesso anno Federica Domicoli è stata campionessa regionale di quinta categoria e si è imposta anche in sei tornei regionali, uno nazionale e uno giovanile. Nicoletta Criscione è stata la migliore nel torneo regionale Giovanissime di Enna ed è stata convocata per la Coppa delle Regioni, nella quale la Sicilia si è classificata al quarto posto. Nel 2016/2017 Amarù è salito sul primo gradino del podio in singolare e in doppio con Manuel Farina nel torneo nazionale di quinta categoria di Santa Venerina. Nel 2018/2019 Federica Domicoli si è laureata campionessa regionale di quarta categoria».
Anche tu hai vinto qualcosa?
«Sì ma non in ambito FITeT. Ora sono dipendente comunale, ma per un lungo periodo della mia vita ho lavorato come vigile urbano e, tra l’altro, è stato veramente impegnativo portare avanti la società. Nel 2010, se non avessi potuto contare sulla collaborazione del cinese Ma Biao, che si è occupato della palestra, penso che avrei chiuso i battenti. Come vigile ho disputato più volte i Campionati Italiani della polizia municipale e ho vinto il doppio maschile nel 2008 e nel 2010. Nel singolare mi sono piazzato più volte terzo, essendo il primo e il secondo posto una questione riservata a Mario Cuzzoni e a Daniele Di Leva. Nel 2011 sono anche stato convocato agli Europei, che si sono svolti a Palermo, e rappresentare l’Italia è stata una bellissima esperienza».
Quali sono i vostri ragazzini di maggiore prospettiva?
«Il classe 2009 Matteo Cassarà è il n. 13 della classifica Ragazzi in Regione. Ci sono poi i due classe 2011 Marco Cassarà, fratello di Matteo, che è il n. 10 dei Giovanissimi siciliani, e Federico Burgio. Fra le bambine Esmeralda Lo Bartolo, classe 2010, è la n. 4 delle Giovanissime, e Gaia Domicoli, sorellina di Federica e di Giulia, che è nata nel 2013, è ancora un’atleta promozionale, ma dal prossimo anno passerà nel settore giovanile».
In quale sede svolgete l’attività agonistica?
«Da otto anni nella palestra della scuola elementare Albani Roccella. Ci alleniamo il lunedì, mercoledì e venerdì, il turno dalle ore 17 alle 20 è dedicato ai bambini e quello dalle 20 alle 22 agli adulti. Lo staff è composto da me, che sono tecnico di secondo livello, e da Federica Domicoli, Giacomo Gallo, Antonio Montante e Salvatore Domicoli, che sono tecnici di base. Io e Federica seguiamo il settore giovanile e l’agonistica, assieme allo sparring Orazio Giurdanella, Giacomo si occupa della D1 e Antonio e Salvatore sono a disposizione delle D2 e degli amatori. I nostri tesserati sono una quarantina, con una dozzina di giovani».
Organizzate dei progetti nelle scuole?
«All’Istituto Albani Roccella effettuiamo delle esibizioni e dei tornei interclassi. A chi è interessato a proseguire in palestra al pomeriggio, offriamo un mese di lezioni gratuite. Per tre stagioni abbiamo partecipato ai progetti federali “Racchette di Classe” e “Racchette in Classe”, coinvolgendo le classi terze, quarte e quinte elementari dell’Istituto Albani Roccella, del Comprensivo Giovanni Verga e di quello di via Fuentes. Nel 2018/2019 abbiamo aderito a TennistavolOltre, rivolto alle classi che includessero dei ragazzini diversamente abili, all’Albani Roccella. Non abbiamo mai avuto atleti paralimpici, ma il martedì e il giovedì si allenano nella nostra palestra i pongisti dell’Orizzonte Gela del presidente Natale Saluci e sarei felice se la nostra collaborazione potesse diventare ancora più stretta».
Altre iniziative?
«Nel 2016 siamo stati contattati dalla Casa Circondariale Gela di contrada Balate e per un anno, nell’ambito del progetto “Fair play”, io e Salvatore Domicoli abbiamo insegnato il tennistavolo ai detenuti. Nel 2020 ho cominciato alla scuola elementare Cantina Sociale un progetto del CONI denominato “Lo Sport , un diritto per tutti”, ma, dopo le prime sei giornate, abbiamo dovuto interromperlo, a causa della pandemia».
La vostra palestra è stata costantemente teatro di eventi?
«Siamo partiti nella struttura tensostatica del “Palaeurotec” nel 2009, quando mi hanno chiesto di ospitare i concentramenti per i playoff regionali di C2, e da allora sono seguiti tornei tutti gli anni. Abbiamo poi organizzato nel 2010 al “PalaLivatino” la finale regionale di terza, quarta e quinta categoria, nel 2011 al “Palacossiga” il nazionale giovanile e nel 2018 il primo regionale Open e il paralimpico. Nel 2019 è toccato a marzo al quinta categoria nazionale e a ottobre al quarta e quinta nazionale. Nella nostra palestra, invece, abbiamo avuto spesso i campionati provinciali e i concentramenti di serie D e abbiamo tenuto degli stage regionali giovanili e dei corsi per tecnici di base».
Ti piace il progetto delle Scuole di Tennistavolo e che cosa ti aspetti dalla sua realizzazione?
«Abbiamo seguito il corso dei formatori io e Salvatore Domicoli, che, oltre ad aiutarmi in palestra, è il nostro segretario. Entrambi lo abbiamo trovato molto interessante e ci ha fornito parecchi spunti. Personalmente mi ha anche chiarito le idee e mi sto impegnando per ripartire le mansioni all’interno della società, coinvolgendo anche gli altri componenti del direttivo, il mio vicepresidente Alfonso Peritore e i consiglieri Antonio Caluccio e Massimo Rodoti, e gli atleti. Ho introdotto anche il medico sociale, il dottor Fabio Lombardo. Per il preparatore atletico ci stiamo lavorando, perché Federica Domicoli sta studiando Scienze Motorie e chissà che non sia lei a svolgere quel compito. Per noi la Scuola sarà un ulteriore sprone a potenziare il settore giovanile e il gruppo degli agonisti, non tralasciando però gli amatori, che hanno un ruolo importante e sono anche fondamentali per il buon funzionamento della nostra società».