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Polisportiva Galaxy, il supereroe che è atterrato a Reggio Calabria

Polisportiva Galaxy, il supereroe che è atterrato a Reggio Calabria

È partita dai circoli ricreativi l’esperienza pongistica che, dopo una quindicina d’anni, avrebbe portato alla nascita della Polisportiva Galaxy di Reggio Calabria. Protagonisti degli inizi e anche degli sviluppi successivi sono stati l’attuale presidente Massimo Mittiga e il fondatore Carmelo Romeo, che molto si è prestato dal punto di vista tecnico.

Allora Massimo, avevate la passione per il ping pong fin dall’età scolastica?

«Nei circoli ricreativi c’erano dei tavoli e io e Carmelo giocavamo per passare il tempo. In realtà ogni occasione era buona per divertirsi con il nostro sport. A metà degli anni ’70 con l’attuale presidente del Coni Regionale, Maurizio Condipodero, mio compagno di scuola e con il quale siamo rimasti in ottimi rapporti, di amicizia e di stima, quando ci vedevamo per studiare … a volte, invece di farlo, piazzavamo due squadrette lunghe da disegno al centro del tavolo da cucina e con due giornaletti (Diabolik o Topolino) facevamo partite interminabili a ping pong. Si tratta di un episodio che il presidente menziona piacevolmente quasi a ogni manifestazione pongistica cui è invitato».

Hai accennato ai circoli ricreativi?

«Allora, un giorno ero lì con Carmelo, mio fratello Roberto e altri amici ed è arrivato un atleta agonista, Luciano Molinari che, vedendoci appassionati e discretamente abili, ci ha invitato nella sede della sua società dove abbiamo conosciuto gli altri componenti. Dopo pochissimo ci hanno proposto di provare la differenza fra la pratica amatoriale e quella agonistica. Dal 1975 abbiamo girato le varie società locali e il 23 novembre 1990 Carmelo ha deciso di fondare una società sua e l’ha chiamata Tremulini ’90, dal nome del quartiere di Reggio Calabria dove abitava. Il 10 gennaio 1991 ci siamo affiliati alla FITeT. Il 1° maggio 1992 è avvenuta la fusione con la TT Libertas Kiwi e abbiamo rilevato la loro data di nascita, il 20 aprile 1977. Da quel momento siamo diventati Polisportiva Galaxy. Avevamo infatti intenzione di fare attività anche in altre discipline, ma la principale alla fine è rimasta il tennistavolo».

Qual è la genesi del nome Galaxy?

«L’ha scelto Carmelo, perché l’idea originaria era di creare una scuola per ragazzini e, visto che all’epoca erano attirati dai supereroi, ha pensato a un personaggio con il mantello, che arrivasse da un’altra Galassia. Da qui Galaxy, in piedi sul suo disco volante, che era poi una racchetta.  Questo è ancora il nostro logo, ma lo stiamo cambiando, per adottare qualcosa di più moderno».

Che sede avevate?

«All’inizio, dal ’91 al ’98, abbiamo avuto la fortuna di poter contare su una struttura fissa al Foro Boario, dove c’erano sette aree di gioco e confluivano quasi tutte le società reggine, per un totale di una settantina di persone. In quel periodo abbiamo potuto organizzare degli stage di allenamento molto formativi. Si è concretizzata, infatti, l’opportunità di invitare, tecnici come Milan Stencel, Massimo Costantini, Stefan Stefanov e Milanka Kaurin, oltre a sparring come i fratelli Marcello e Massimiliano Mondello, Li Wei Min e Wang Hon Liang. Abbiamo anche tesserato, come giocatore e sparring, l’armeno Yegor Makinyan. I nostri ragazzi hanno beneficiato di questa situazione virtuosa per crescere molto e vincere medaglie ai Campionati Italiani Giovanili».

Quali sono state?

«Abbiamo cominciato nel 1994, con il bronzo nel doppio juniores di Michele D’Amico, in coppia con Antonio Gigliotti del TT Catanzaro, e nel 1995 Simone ed Emanuele Leto si sono messi al collo il bronzo a squadre Giovanissimi. I gemelli si sono ripetuti nel 1996, con il bronzo a squadre Ragazzi, e nel 1997, con il titolo tricolore, cui hanno contribuito anche Pasquale Tortorella e Alessandro Mittiga, mio nipote. I Leto hanno ottenuto anche i terzi posti nel doppio Ragazzi nel ’97, con Simone bronzo pure in singolare, e a squadre Allievi nel 1998. Alla Coppa delle Regioni abbiamo conquistato il bronzo in singolare nel 1996 con Andrea Migliardi e l’oro e il bronzo nel 1997 con Simone ed Emanuele. Quando abbiamo dovuto lasciare il Foro Boario e dipendere dalle palestre scolastiche, non siamo più riusciti a ripeterci ad alto livello».

In campionato che risultati avete ottenuto?

«Siamo partiti dai regionali e siamo saliti in serie C, sempre con i due Leto, che si allenavano al Centro Federale di Messina, e Makinyan. Siamo anche arrivati in B, ma per mancanza di risorse siamo stati costretti a rinunciare. Successivamente i Leto si sono trasferiti in Lombardia. Abbiamo avuto in squadra anche i fratelli Andrea e Luca Migliardi, che ci hanno accompagnato fino ai giorni nostri. Luca nel 2015, quando però era tesserato per il TT Casper, è salito sul terzo gradino del podio ai Campionati Italiani di quarta categoria. Dagli anni 2000 in poi siamo stati a lungo in C1. Nel 2018 abbiamo festeggiato la trionfale promozione in B2 con 14 vittorie e nessuna sconfitta, trascinati da Daniele Rizzo (autore del 100% di successi), Michele D’Amico (94,7%) e Luca Migliardi (80%). Hanno giocato alcune partite anche Raphael Gangemi, Pasquale Amodeo e Antonino Tortorella».

Quest’anno farete ancora la B2?

«Avremo in squadra ancora Luca Migliardi e con lui Francesco Falsone, Marco Colica e Salvatore Amato. Fra i Veterani in A2 andranno in campo Falsone, Amato, Maurizio Maio e Migliardi e in B toccherà a Giuseppe Neri, a me, a Carmelo Romeo e a Giovanni Morsillo. Nei campionati regionali, con Antonio Montalto, Alessio Cuzzocrea, Emilio Pellegrino, Angelo Scordino, Massimo Greppi, Giovanni Fiorito, Giuseppe Neri, Santo Migliardi e Giovanni Morsillo, saremo presenti con team di C2 e D1».

Avete attività femminile?

«Dal 2009 al 2018 abbiamo collaborato con il TT Casper, gestendo noi il settore maschile e loro il femminile. Ora i nostri ragazzini come il classe 2004 Enrico Brandi, il classe 2006 Pasquale Amodeo e il classe 2007 Alessandro Vadalà, sono confluiti al loro interno. Per un anno è stata tesserata per noi Arianna Creaco, che ha conquistato la medaglia d’argento nel doppio Ragazze ai Campionati Italiani Giovanili. È una delle 2006 più interessanti in ambito nazionale e infatti fa parte del Nuovo Progetto Italia. È nostra fermissima intenzione di sviluppare al massimo il settore femminile, perché lo riteniamo molto trainante, che sia agonistico di livello e non».

Quali iniziative avete realizzato per promuovere il tennistavolo?

«Nel 1994 e nel 1996 abbiamo ospitato un’esibizione a Reggio Calabria fra la Cina e il Resto del Mondo. Dal 2009 al 2014 abbiamo svolto attività didattiche nelle scuole di Reggio. Nel 2014 abbiamo allestito uno stand e portato un tavolo all’Happy Run organizzato dalla campionessa paralimpica di atletica leggera Giusy Versace. Nello stesso anno abbiamo collaborato e partecipato al convegno “Ti presento un amico reale … lo sport”, proponendo tornei per le classi delle scuole medie e superiori. Nel 2015 abbiamo dato il nostro contributo al convegno “Mai più paura di … Vincere” (conoscere e gestire l’ansia da prestazione), con l’organizzazione di tornei per studenti, ragazzi diversamente abili, e gare amatoriali maschili e femminili, con attività didattica nelle scuole di Reggio».

Quali sono stati in questi 30 anni le maggiori soddisfazioni fuori dal campo?

«Come società abbiamo ricevuto la Stella di Bronzo al Merito Sportivo nel 2005 e quella d’Argento nel 2015. Nello stesso anno Carmelo Romeo è stato insignito della Palma di Bronzo al Merito Tecnico. Come allenatore è preparatissimo e, pur essendo in possesso del tesserino da maestro, continua a frequentare seminari e corsi di aggiornamento. Oltre al patentino di terzo livello, nel 1994 ha conseguito il diploma per i centri di alta specializzazione. Negli anni ’90 è stato il referente tecnico regionale, incarico ricoperto anche dal 2010 al 2014 (nel 2013 la Calabria è arrivata seconda al Ping Pong Kids di Terni). Ha fatto parte dello staff nella Nazionale Allieve dal 1991 al 1995 e nel ’94 ha partecipato a uno stage di un paio di settimane in Cina con gli Allievi. Nel ’92 è stato anche designato dalla Federazione per seguire in panchina la squadra azzurra assoluta, durante un triangolare con Russia e Romania, che si è tenuto a Riposto, Reggio Calabria e Maratea».

Avete risolto il problema connesso alle palestre scolastiche?

«Per un certo periodo ci siamo allenati nella struttura del Casper, mentre per le gare di campionato continuavamo a dipendere dall’impianto dell’IIS “Augusto Righi”, che può contenere otto aree da gioco e dove abbiamo organizzato concentramenti e vari tornei regionali. Recentemente abbiamo trovato un deposito, che si trova nella zona sud di Reggio, e lo stiamo ristrutturando. Paghiamo l’affitto al proprietario. Durante l’estate abbiamo fatto i muratori e i manovali. Ha una superficie di 300 metri quadrati e accoglie quattro aree di gioco regolamentari, che possono diventare sei da allenamento. Abbiamo sostenuto uno sforzo economico non indifferente e il consiglio direttivo e gli atleti si sono autotassati, per far sì che l’operazione andasse in porto. Abbiamo anche presentato una domanda all’Istituto per il Credito Sportivo, per accendere un mutuo che ci permetta di completare il complesso, con gli spogliatoi maschile e femminile, la segreteria, una saletta dedicata ai genitori, in attesa che i loro figli terminino le lezioni, e un’area circolo con bar».

Quindi con questa soluzione potete allenarvi tutti i giorni?

«Abbiamo ripreso da poco e ogni giorno dalle ore 15 siamo in palestra. Fra i nostri tecnici, c’è Romeo, che per un paio di stagioni ha ridotto il suo impegno ma, ora che è andato in pensione, ha intenzione di rientrare nei nostri ranghi in questa stagione e, per il futuro, di proporre anche l’attività di “Tennistavolo terapeutico”. Io sono tecnico di base e Falsone, Migliardi e Neri (anche lui validissimo tecnico) hanno seguito il corso e devono sostenere l’esame. Da evidenziare che anche Peppe Neri ha conseguito il diploma per i centri di alta specializzazione (con qualifica di II livello) contemporaneamente a Romeo, ma, avendo interrotto l’attività per molti anni, ha dovuto riprendere da capo. La nostra struttura si trova vicino agli istituti scolastici e in una zona abbastanza vissuta della città. L’intenzione è dunque di potenziare il nostro impegno, per portare in palestra nuovi allievi, che frequentino i corsi rivolti ai giovani e anche quelli amatoriali e riservati ai veterani e ai paralimpici. Al momento fra i nostri tesserati, che sono in totale una ventina, tutti seniores, abbiamo Massimo Greppi, di classe 11, che l’anno scorso ha giocato in C2, e cercheremo di ampliare la sezione».

Chi collabora con te nel consiglio direttivo?

«Maria Callea è la vicepresidente, il segretario è Santo Migliardi e i consiglieri sono Falsone, Morsillo, Luca Migliardi ed Emilio Pellegrino. Nel corso degli anni hanno rivestito la carica di vicepresidente Antonio D’Amico e Antonino Tortorella, entrambi ex consiglieri nazionali e presidenti regionali, nonché papà dei citati Pasquale e Michele. Anche mio fratello Roberto, oltre a essere stato dirigente della società, ha svolto prima, negli anni ’80, l’incarico di Fiduciario Arbitri Regionale e, infine, anch’io dal 2000 al 2004 sono stato alla guida della Regione come presidente». 

Soddisfatto di aver completato il percorso formativo del progetto Scuole di Tennistavolo?

«Abbiamo frequentato il corso io come tecnico e Giovanni Morsillo come dirigente e lo abbiamo trovato molto interessante. Abbiamo avuto la possibilità di scambiare molte idee con gli altri partecipanti. Evidentemente in questo momento i problemi per tutti non mancano e noi, con questo cambiamento di rotta, legato alla struttura fissa, abbiamo voluto lanciare un messaggio. Crediamo fortemente nel nostro futuro e vogliamo fare tutto il possibile per porre le condizioni migliori per crescere. Avendo l’impianto per cinque giorni alla settimana abbiamo suddiviso gli impegni. Il lunedì e il mercoledì dedicheremo due ore al settore giovanile e altrettante agli amatori, mentre il martedì e il giovedì i turni saranno suddivisi fra gli agonisti e i veterani».

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