TT Galleria Mugnano, una storia legata alla famiglia Coletta
La storia del Tennistavolo Galleria Mugnano è legata strettamente alla famiglia Coletta. Papà Giuseppe l’ha fondato alla fine del 1999 e i tre figli Ferdinando, Domenico e Oreste ne hanno ereditato direttamente e indirettamente la guida alla sua scomparsa nel 2005. Ferdinando è l’attuale direttore tecnico e nel 2019 è anche stato il competition manager delle gare pongistiche delle Universiadi di Napoli.
«A Mugnano – racconta – esisteva già lo Stet, del quale tutti facevamo parte. A un certo punto papà e il caro amico e dirigente Ezio Micillo decisero di andare avanti da soli. Ci siamo chiamati per un paio di stagioni Tennistavolo 2000 Mugnano e successivamente siamo diventati Galleria Auchan, dal nome dello sponsor che ci ha accompagnati per diversi anni. Ancora oggi, tra i nostri sostenitori, abbiamo la Galleria del Centro Commerciale di Mugnano. Inizialmente siamo partiti con poche risorse e molta passione e piano piano, investendo di tasca propria, il nuovo direttivo iniziò quest’avventura che ci ha portato prima a una fusione con il Tennistavolo Dream Quarto di Franco Puccio e Donato Gallo e poi, nel giro di pochi anni, a diventare la settima società d’Italia, conquistando la serie A femminile, la B1 maschile e due titoli giovanili».
La prima squadra era composta da Gianluca Mastroberti, Francesco Amoruso, Pierluigi Schiattarella ed Emiddio Errico: «Disputammo per la prima volta la B1 nel 2004/2005. Nel 2009/2010 siamo scesi in C1, e negli anni successivi noi fratelli Coletta con Alessio Bocciardo abbiamo riconquistato la B2 e disputato diversi campionati di vertice. Successivamente hanno esordito in prima squadra i fratelli Gennaro e Lorenzo Giustiniani, che sono gli ultimi talenti, divenuti campioni d’Italia, cresciuti al nostro interno. Prima abbiamo anche avuto Sara Messina e Ginevra Giacobelli e prima di loro le pongiste Eva Coletta, Tonia Sabatino, Antonella e Maria Paccone e Laura Galiano. Maurizio Massarelli, diventato poi campione d’Europa con la Nazionale juniores, è nato e cresciuto nel nostro settore giovanile. Tra gli obiettivi imminenti c’è quello di diventare la prima società a disputare la serie A unicamente con atleti del proprio vivaio. Un traguardo ambizioso nel quale crediamo e per il quale lavoriamo con costanza e passione».
Attualmente la compagine più qualificata milita in B2: «Vi giocano i fratelli Giustiniani e Bocciardo, che sono terzi in classifica. Noi fratelli Coletta siamo in C1. La punta di diamante è mio fratello Domenico, assieme a Errico, e siamo secondi. Ci sono poi i team regionali con i capitani Salvatore Iorio, Vitale Ruoppo e Fabio Luongo». La sede della società è la palestra comunale del Circolo Didattico “Giancarlo Siani”:«Facciamo attività montando dai sei ai nove tavoli. Il primo turno è riservato ai più piccoli, il secondo alle squadre di B2 e C1 e il terzo agli atleti delle serie regionali. Il maestro Giancarlo Rizza, collabora con noi e segue una dozzina di bambini. Gli abbiamo lasciato il timone del vivaio, che costituisce il nostro bene più prezioso perché rappresenta il futuro. Lo aiutano i due Giustiniani come sparring e una buona parte degli atleti agonisti. Gli amatori e gli agonisti regionali sono affidati a Roberto Palomba, che è tecnico di base. Insieme a lui stiamo formando nuovi tirocinanti tecnici, che presto sosterranno l’esame per diventare allenatori qualificati FITeT. Complessivamente i tesserati sono una quarantina».
La società crede molto nel progetto Scuole di Tennistavolo. «A nostro parere – spiega Coletta – si tratta di un’iniziativa dalle grandi potenzialità e di sicuro traino per tutte le società, che possono crescere grazie alla condivisione. Io ho svolto anche il ruolo di formatore federale e ho potuto notare che molte associazioni hanno risposto con entusiasmo, dalle più piccole alle più grandi. Siamo perfettamente allineati a questa mentalità di crescita ed è per questo che abbiamo digitalizzato il tennistavolo fondando su www.ttlegend.it il primo portale di tecnica e psicologia. Abbiamo messo online gli strumenti riservati principalmente all’èlite. È stata un’iniziativa rivoluzionaria, che ha riscosso grande consenso. Sarebbe bello in futuro valutare una collaborazione con la Federazione, per accelerare ancor di più il processo di crescita del progetto. Il post-pandemia ci ha trascinato a forza nell’era digitale e con ttlegend.it ci siamo fatti trovare pronti».