Blog

Polisportiva Bissuola, un occhio di riguardo rivolto a tutti

Polisportiva Bissuola, un occhio di riguardo rivolto a tutti

La Polisportiva Bissuola è stata fondata a Mestre nel 1987 e ha avuto come presidente Angelo Sentieri fino al 2017, cui poi è subentrato Christian De Toni. La sezione di tennistavolo è seguita di lì a poco, nel 1990, grazie all’impegno di Stefano Ravanelli, che ne è stato il responsabile fino a due stagioni fa ed è ancora presente come sponsor e sostenitore. Oggi la guida è suddivisa equamente fra Federico Marcassa, che si occupa maggiormente della parte amministrativa, e Matteo Peluso, più rivolto al fronte tecnico.

Ciao Matteo, vi sono bastati pochi anni per arrivare ai vertici?

«A fine anni ’90 eravamo in serie A2, con Mirko Ghetta, Davide Infantolino, il difensore sloveno Darijan Vizyak e il compianto Christian Ghelardi. Poi la mancanza di una visione comune fra le persone che erano subentrate e avevano contribuito alla salita nella massima serie e qualche problema con gli sponsor portarono a un ridimensionamento e a una ripartenza nel 2003 dalle serie regionali».

Quando sei entrato in società?

«Ho iniziato a seguire i ragazzini e a tenere i corsi poco dopo il 2003. In pochi anni siamo riusciti a ritornare in C1. Dal 2010 ho dato il mio apporto anche come atleta e come dirigente. Nella stagione 2010/2011 abbiamo continuato la crescita, partecipando al campionato di B2. Con me c’erano Marco Lovisetto, Pierangelo Ragazzo e Nicolò Rashidy. Successivamente siamo stati promossi in B1 e nel 2015/2016 con Enrico Bragotto, Matteo Descovich e il nigeriano Segun Olawale Abayomi ci siamo salvati. Abbiamo poi rinunciato, perché volevamo far fare esperienza in B2 al nostro giovane Massimiliano Benvegnù. È andata bene, perché con lui, Olawale, me e un paio di presenze di Nicolò Zanibellato nel 2017 abbiamo vinto il girone A, tornando in B1, dove l’anno successivo hanno giocato Benvegnù, Ravanelli, Zanibellato ed Emanuel Rubenov Gaybakyan. Io ero ai box, essendomi operato ai legamenti crociati del ginocchio».

Siete rimasti in B1 fino a oggi?

«Esattamente e quest’anno, quando partiremo, saremo in squadra io, Michele Tonellato e Daniel Gaybakyan, il fratello minore di Emanuel. Nei campionati nazionali avremo anche la compagine di C1, con il nostro talentino Jacopo Cipriano, Fabio Favaretto e Andrea Descovich, fratello di Matteo, e nei regionali una C2, una D1 e una D2. Il nostro clou di tesserati è stato nel 2014/2015, quando eravamo 80, con 12 squadre iscritte ai vari campionati. Purtroppo l’emergenza sanitaria ci ha fatto perdere parecchi agonisti giovani, anche abbastanza bravi, e abbiamo dovuto ridurre drasticamente il numero dei team. In totale siamo una cinquantina di praticanti».

Cipriano è il vostro giovane di migliore prospettiva?

«È un classe 2007, al primo anno Allievi e occupa l’11° posto nella classifica nazionale. Lo ha portato in palestra suo papà Franco, un nostro storico giocatore. Alleniamo Jacopo io ed Emanuel Gaybakyan, l’anno scorso ha fatto parte del Progetto Italia. Nel 2018 è stato campione tricolore Giovanissimi di doppio con Giovanni Scucchiaro dell’Este. In singolare, prima del lockdown, è arrivato nei quarti fra i Ragazzi nei due tornei nazionali giovanili di Terni. Anche Benvegnù, che fra poco compirà 20 anni e si è appena tesserato per il TT Santa Tecla Nulvi, in Sardegna, è cresciuto con noi. Nella fase conclusiva del 2019 è stato capace di raggiugere gli ottavi nel torneo nazionale di terza categoria di Terni e d’imporsi a Cadelbosco».

Fra le ragazze?

«Al massimo abbiamo avuto delle buone quarta categoria. La migliore è stata la classe 2000 Gloria Funes, che ha vinto parecchio a livello regionale e a squadre ci ha rappresentato in serie C. Ho avuto la fortuna di seguire per parecchi anni, su incarico della Federazione, Irene Favaretto, che è stata campionessa italiana di doppio femminile di terza e quarta categoria e in singolare argento in terza e in quarta e bronzo fra le Allieve, ma non è mai stata tesserata per noi. I suoi fratelli Fabio e Matteo sono, invece, nostri portacolori».

Dove avete svolto l’attività promozionale?

«L’abbiamo sempre fatta soprattutto nelle scuole elementari e medie di Mestre, spesso con l’organizzazione di corsi. Abbiamo anche effettuato delle esibizioni e portato delle manifestazioni all’interno del Parco Bissuola, dove abbiamo avuto la sede della Polisportiva fino al 2018, e nei centri commerciali. Ci siamo anche affidati a un intenso volantinaggio».

Avete aiuti da parte degli sponsor?

«Lo sponsor principale degli ultimi anni è Stefano Ravanelli, che ci ha sempre supportato come promotore di Banca Fideuram, più di recente si sono aggiunti la Vetreria Vistosi e altri sponsor sostenitori».

Chi ti assiste per seguire il movimento?

«Sono tecnico di secondo livello e recentemente mi ha sempre aiutato il tecnico di base Thomas Pozzato, che si occupa prevalentemente delle nuove leve. Come sparring ci avvaliamo di Emanuel e Daniel Gaybakyan. La nostra filosofia è sempre stata quella di dare risalto ai giovani, ma non abbiamo mai trascurato gli altri tesserati. Anche agli amatori, compatibilmente con le risorse a disposizione, abbiamo sempre riservato l’assistenza di un allenatore, che potesse trasmettere loro consigli e motivazioni».

Dove effettuate la vostra attività?

«Negli ultimi dieci anni siamo sempre stati all’Istituto “L. Stefanini” di via del Miglio 30, nella cui palestra abbiamo disposto al massimo 12 tavoli. Durante l’ultima estate, la Provincia non ci ha potuto mettere a disposizione l’impianto e, da giugno ad agosto, ci ha permesso di utilizzare una sala adiacente. A settembre siamo rientrati nella palestra principale. Il nostro problema principale, che purtroppo condividiamo con molte altre realtà pongistiche, è di non poter contare su di una struttura fissa, che ci permetta di non montare e smontare i tavoli tutte le volte. Normalmente ci alleniamo tre volte alla settimana, il lunedì, mercoledì e venerdì, a gruppi, suddivisi per età e per livello, dalle ore 17 alle 22. In questo periodo, essendoci degli allenamenti contingentati per gli agonisti, li svolgiamo dalle 20 alle 22».

Condividi:

Articoli correlati