Colognola ai Colli, i ragazzi crescono sotto la guida di Francesca Avesani
Da una quindicina di anni la Polisportiva Colognola ai Colli, creata da Angela Musiani, che dalla scorsa stagione ha lasciato il posto alla presidenza a Ombretta Bressan, si avvale di una sezione di tennistavolo, che è cresciuta nel corso del tempo e oggi permette la pratica a un bel gruppetto di ragazzini. Dal 2016 la responsabile dell’attività pongistica è Francesca Avesani, che sta trasmettendo ai suoi giovani allievi gli insegnamenti appresi in parecchi lustri vissuti agonisticamente ai massimi livelli.
Ciao Francesca, chi e quando ebbe l’idea di far nascere un polo di tennistavolo a Colognola?
«I dirigenti della Polisportiva nel 2005 decisero di proporre una disciplina alternativa a quelle già presenti e consolidate, come il volley, il basket, il karate e il tennis. Cercarono una persona con una buona conoscenza tecnica del gioco e del settore e alla fine scelsero il veronese Angelo Coppa. Il primo anno fu dedicato soprattutto a pubblicizzare il nuovo sport, c’erano pochi ragazzi e la maggior parte degli iscritti era composta dagli amatori. Il 2006 coincise dunque con l’affiliazione alla FITeT e con l’iscrizione della prima squadra ai campionati regionali».
Quali sono stati i primi risultati?
«Oltreché alla D2 federale abbiamo partecipato anche alle gare del Centro Sportivo Italiano e Leonardo Mela si è laureato campione veneto. Successivamente i tesserati sono aumentati e la società ha potuto iscrivere altre squadre e farsi valere a livello regionale anche in Federazione. Nel 2009/2010 Lorenzo Chiecchi, con il 100% di vittorie, lo stesso Coppa, Federico Toniolo, Daniele Pomari e Jacopo Dal Colle hanno vinto la D2 e nel 2010/2011 Chiecchi, Coppa, Piero Rizzi e Matteo Giuliari sono stati ripescati in C2, nella quale hanno giocato Chiecchi, Tiziano Zenatello e Fausto Zenari».
Chiecchi era il vostro atleta di riferimento in quel periodo?
«Certamente e si è anche distinto individualmente. Nel 2011 ha conquistato tre titoli regionali nel singolare di quinta categoria e juniores e nel doppio Under 21, oltre a piazzarsi bene anche in ambito nazionale, raggiungendo i quarti di finale in un paio di tornei di quarta categoria. Nel 2013/2014 siamo retrocessi in D1 e nel 2016/2017 abbiamo disputato la D2. La stagione successiva Chiecchi, Dal Colle e Andrea Zoppi ci hanno condotti al successo in D1 e in C2 ci ha aiutato Luca Ricci, mio amico dai tempi delle Nazionali, e ha esordito Matteo Fantoni. L’anno scorso, al momento della sospensione del campionato per l’emergenza sanitaria, eravamo terzi e abbiamo chiesto e ottenuto l’ammissione in C1. Schiereremo Fantoni, Romano Gregorio, Carlo Ghezzer ed Emilio De Marchi».
Nel 2020 avete anche partecipato alla Coppa Italia dei Comitati Regionali?
«Ci siamo imposti nella fase regionale e abbiamo rappresentato il Veneto in quella nazionale a Terni, con Fantoni, Zoppi e Jerry Carradore. Siamo stati eliminati nel girone, ma è stata lo stesso una bellissima esperienza».
Quali altre compagini avrete quest’anno?
«Una in C2, con Zoppi, Carradore, Dal Colle e Salvatore Mercurio, una in D1, con Tomas Businaro, Marco Bellini, Michele Bonizzato e Carlo Danieli, e una in D3, con una frotta di ragazzi coordinati da Riccardo Fantoni, il papà di Matteo, che quando è necessario mi dà anche una mano in società. Sul fronte femminile giocheremo io, mia figli Giorgia Filippi, Franca Silvestri, che viene dalle Alfiere di Romagna, e Marija Bendra. Avremo poi la novità della A2 paralimpica, nella quale schiereremo le new entry Salvatore Mercurio e Agostino Pravadelli».
Quando hai deciso di assumere la guida della sezione pongistica?
«Nel 2016, ereditandola da Coppa, che si è trasferito al Bissuola e poi al Sarntal a Sarentino. Io abito in paese dal 2008 e, anche quando giocavo altrove, mi allenavo in settimana al Palasport con gli atleti del Colognola. La presidente Musiani mi ha così chiesto di occuparmi in prima persona dell’attività e ho accolto l’invito con piacere».
Ora dunque giocherai anche in casa?
«Ho interrotto il rapporto di collaborazione che mi legava da sei stagioni al Tennistavolo Coccaglio, che considero la mia seconda casa, e mi è dispiaciuto, ma si è trattato di una scelta obbligata, dovendo allenare un bel gruppetto di giovani e portare in giro per i tornei nazionali mia figlia e Matteo Fantoni, che sono ai vertici dei rispettivi settori e fanno parte del Nuovo Progetto Italia. Oltretutto Giorgia sta crescendo e, per garantirle la possibilità di giocare un campionato come la serie B, invece di cercarle una sistemazione in un’altra società ho preferito rimanere qui e fare squadra con lei».
Quali sono i ricordi migliori della tua carriera?
«In tutto ho conquistato 20 titoli italiani individuali e a squadre. Il primo è stato a 13 anni, nel 1986, l’oro a squadre Ragazze con la mia amica Elisabetta Marchesan. Nel 1988 sono stata convocata per la prima volta in Nazionale giovanile per l’Open del Belgio e ho svolto la preparazione nei Centri Federali di Fiuggi e Senigallia. Nello stesso anno ho partecipato agli Europei Giovanili e ci siamo piazzate quinte a squadre con Laura Negrisoli e Heike Oberauch. Nel 1990 ci siamo classificate terze con Negrisoli, Oberauch e Chiara Crespi nella Coppa delle Alpi in Svizzera e ottave agli Europei Giovanili di Hollabrunn, in Austria. Alla Coppa delle Alpi del 1991 in Austria siamo state seconde. Ai Campionati Italiani di seconda categoria del 1992 a Parma sono salita sul primo gradino del podio nel doppio con Annalisa Dini e nel misto con Guido Aliberti e sul secondo in singolare, battuta in finale da Marzia Pann. Due anni dopo a Modena mi sono messa al collo l’oro in doppio con Dini e nel misto con Maurizio Errigo e il bronzo in singolare. Nel ’95 e nel ’96 ho rivinto il misto con Errigo. Sono stata prima categoria e ho raggiunto il mio best ranking con l’8° posto nel 1992».
Scudetti a squadre?
«Con il Castel Goffredo nel 1994/1995, con Chen Yun, Negrisoli e Licia Vignola, siamo arrivate in finale e, dopo due 5-5 all’andata e al ritorno, abbiamo perso lo spareggio per 6-3 contro il Coccaglio. Nel campionato successivo, con Chen Yun, Fliura Bulatova, Negrisoli e Cristina Semenza, ci siamo riscattate, superando nell’atto conclusivo il Kras Sgonico per 6-2 e 6-2. Ho ottenuto il secondo tricolore nel 2000/2001 con la Pink Cervino Valle d’Aosta, composta anche da Gong Yuechun, Bulatova, Olena Kovtun, Roberta De Giacomi e Claudia Lunghi, con il successo in finale sul Kras Sgonico. Tornando al fronte individuale, l’ultimo titolo è stato nel 2016 nel misto Over 40 con Maxim Moiseev. L’ultima medaglia è più recente ed è il bronzo del 2017 nel singolare Over 40».
Veniamo ai tuoi ragazzi, chi ha vinto di più finora?
«Matteo Fantoni, classe 2006, è attualmente il n. 4 nella classifica nazionale degli Allievi e fra i Ragazzi ai Campionati Italiani è stato bronzo in singolare nel 2019 e in doppio nel 2018 con Alessandro Mazza, del Sarmeola. Vanta anche un quinto posto nel torneo nazionale di quarta categoria di Este del 2019 e due sesti negli ultimi tornei nazionali Ragazzi, che sono stati disputati prima del lockdown. Mia figlia Giorgia è nata nel 2008 ed è la n. 3 della graduatoria italiana Ragazze. Si è rivelata con il terzo posto al Ping Pong Kids quando aveva otto anni, superando avversarie più grandi di lei. Ai tricolori Giovanissime è stata quinta nel 2019 e poi ha primeggiato nelle Giornate Rosa di Coccaglio e di Terni in quinta categoria ed è arrivata sesta fra le Ragazze nel primo torneo nazionale di Terni a dicembre 2019».
Come sono i due fanciulli in campo?
«Matteo ha una notevole forza di volontà e la capacità di rimanere sempre concentrato in ciò che fa. In palestra è un gran lavoratore. Tecnicamente ha un buon diritto e l’essere mancino lo avvantaggia. Ha il tavolo anche a casa, come anche io, e dunque può svolgere degli allenamenti supplementari. Anche Giorgia è molto determinata, ha una spiccata cattiveria agonistica e non vorrebbe mai perdere. Sono delle buone caratteristiche per emergere. Come mamma seguirla non è facile, perché ha un bel caratterino. Preferisco che se ne occupi Cristina Semenza che, grazie alle risorse messe a disposizione dal Progetto Italia, viene a farle da sparring da due anni una volta alla settimana. Matteo nella scorsa stagione era affidato a Dimitriy Samsonov. In quella attuale andrà ad allenarsi qualche volta da Cristina alla Polisportiva Bagnolese e in più verrà da noi Massimiliano Banvegnù».
I nuovi arrivati Mercurio e Pravadelli hanno al loro attivo parecchi podi fra i paralimpici.
«Salvatore è stato campione italiano di classe 8 nel 2012 e terzo nel 2013, 2016, 2017 e 2019, oltreché secondo nel doppio 6/10 nel 2013 e nel misto nel 2017 e terzo e quarto nel maschile del 2014 e del 2015. Agostino ha ottenuto l’argento in classe 9 nel 2015 e il bronzo per quattro volte dal 2016 al 2019. Speriamo che continuino a collezionare medaglie anche con i nostri colori».
Oltre a Matteo e a Giorgia, chi sono i giovani più interessanti?
«C’è un terzetto promettente, formato da Andrea Genovese (classe 2010), che è il n. 5 dei Giovanissimi in Regione, Noemi Ferrari (2009), la n. 5 delle Ragazze, e Jan Gelmetti (2009), il n. 15 dei Ragazzi in Veneto».
Dove vi allenate?
«Nel Palasport comunale “Bruno Ruffo”, che è gestito dalla Polisportiva e dove trovano accoglienza anche le altre discipline. Lo abbiamo a disposizione il martedì dalle ore 16,30 alle 21,30, il giovedì dalle 17 alle 20 e il venerdì dalle 19,30 alle 21,30. Possiamo montare 8-9 tavoli. I più giovani si allenano il martedì e il giovedì, mentre i ragazzi che disputano i campionati sono impegnati tutti e tre i giorni. Abbiamo una trentina di tesserati, 20 dei quali fanno parte del settore giovanile. Li seguo io, che sono tecnico di base, con la collaborazione di Jerry Carradore, che ha appena conseguito il tesserino di primo livello. Credo molto nell’importanza della preparazione fisica, che precede sempre il lavoro al tavolo. Alla sera, quando non sono presente, coordinano l’attività Jerry e Tomas Businaro».
Che rapporto avete con le scuole?
«Una volta all’anno a Colognola viene organizzata la “Settimana dello Sport”, durante la quale le classi delle elementari e delle medie dell’Istituto Comprensivo “Dante Broglio” vengono al Palasport. Noi presentiamo agli allievi il tennistavolo e li facciamo giocare tutti. A settembre partecipiamo anche alla “Fiera dello Sport”, che si svolge alle piscine delle Terme di Giunone di Caldiero. Va anche rilevato che, essendo Colognola un piccolo centro ed essendo la nostra società ormai conosciuta, il passaparola funziona piuttosto bene per ampliare il movimento. L’essere diventati Scuola di Tennistavolo certamente gioverà in questa direzione».
Che esperienza è stata la frequenza del corso federale?
«Molto formativa, perché mi ha permesso di entrare in contatto con le realtà di altre società. Il confronto ha sollevato degli spunti interessanti anche in ottica futura. È chiaro che la nostra organizzazione interna richiederebbe l’ingresso di alcune persone disponibili a supportarmi sotto vari aspetti. Avremmo poi bisogno di uno sponsor che ci permettesse di introdurre in palestra una nuova figura tecnica, cui potrei delegare delle attività».